Caramello
Il caramello
è il risultato della cottura del saccarosio
sino alla sua fusione, che avviene oltre i 160°. Con il
caramello si procede a caramellare
preparazioni dolci e salate. La tecnica è applicata per effetto del calore,
diretto o indiretto, e trova un ampio uso in cucina e in pasticceria.
Preparazione e aspetto
Solitamente il caramello si ottiene
mettendo in una casseruola di rame stagnato o di acciaio dello zucchero e un
goccio d'acqua. Si porta il fuoco a fiamma media e si mescola sino a raggiungere
i gradi di cottura dello zucchero desiderati: il Caramello chiaro, che si raggiunge a
160-170° o il Caramello scuro, che si
raggiunge a 165-177°. Oltre tali temperature lo zucchero brucia divenendo amaro
e inutilizzabile.
Caramello chiaro o biondo
Il caramello
chiaro è di colore biondo, simile a quello del miele di Acacia, e resta
semiliquido. Viene utilizzato come salsa su dessert quali panna
cotta, charlotte, creme in
tazza o gelati, soprattutto se in coppa. Non mancano
sue applicazioni anche nel salato, in accompagnamento a carni di maiale e
talvolta di selvaggina, o verdure. Viene talvolta preparato per cottura a bagnomaria
in un polsonetto. La cottura di questo tipo
garantisce, infatti, un maggior controllo sul risultato e riduce il rischio di
far scurire troppo il composto, passando al grado di caramello scuro.
Caramello scuro
Il caramello
scuro è di colore decisamente ambrato, e resta semiliquido per brevissimo
tempo, cristallizzandosi nella forma in cui lo si è lasciato non appena si sia
freddato. Viene utilizzato sostanzialmente solo in pasticceria
per foderare le pareti di stampi dove si andranno a cuocere dolci quali il Bônet,
la Crème caramel e simili. Nella cottura a bagnomaria
che questi dolci richiedono, il caramello scuro penetra nel dolce stesso
formando una sorta di crosticina. Quando non penetra si scioglie per effetto
del calore in un liquido leggero color ambra.
Il caramello scuro è anche alla base di dolci antichi quali i croccanti,
e le varie noci pralinate.
Il caramello scuro viene usato spesso
per creare decorazioni a completamento di dolci o pasticceria minuta di una certa
elaborazione. Tra le decorazioni più usate troviamo i cestini di filo, i pizzi,
e vari tipi di copertura. I cestini di filo e i pizzi si ottengono con il
medesimo principio: si fa colare un filo sottile di caramello sopra una forma
opportunamente resa antiaderente, ad esempio il retro di una ciotola tonda.
Cristallizzandosi, i fili mantengono la forma e possono venire usati come
decorazioni o come piccoli contenitori di creme
o frutta. I pizzi vengono solitamente eseguiti in piano, seguendo un disegno
traforato: cuori, fiori, monogrammi sono i più usati.
Salsa di caramello scuro e toffee
In alcune preparazioni si desidera
avere un caramello liquido, ma di gusto più deciso e di colore più scuro di
quanto ottenibile con il caramello biondo: è spesso il caso dei gelati, delle
bombe gelate, di alcune millefoglie.
In questi casi si prepara un caramello scuro e, quando sia quasi cotto ed abbia
raggiunto la sua consistenza sciropposa, vi si versa una pari quantità d'acqua
bollente sopra. Il caramello scuro si scioglierà poco a poco, dando luogo ad
una salsa variabilmente densa, che non cristallizzerà, conservandosi a lungo.
Con la medesima tecnica si prepara il toffee,
avendo cura di sostituire il latte all'acqua. Una comune variante alla ricetta,
vede l'uso della panna liquida al posto, in tutto o in parte,
del latte.
Miele caramellato
Il caramello come lo conosciamo oggi, è
quello ricavato dallo zucchero della barbabietola raffinato, cioè il comune
zucchero bianco da cucina. Tuttavia tutti gli zuccheri caramellano se
sottoposti ad adeguato trattamento. Il miele
caramellato è più lungo da ottenere dato il suo contenuto in acqua, ma dà luogo
a preparazioni di gusto delicato e particolare, la più famosa delle quali è
senza dubbio il torrone. Per caramellare il miele si lavora,
di solito, a bagnomaria in un polsonetto.
Caramellatura di un cibo in fase di cottura
Un'altra tecnica frequentemente in uso
è quella della caramellatura in cottura. È solitamente applicata a carni e
verdura, cui spesso si accompagna una nota di agro, dando luogo ai vari piatti
in agrodolce, molto amati in diversi paesi del
mondo. È una caramellatura leggera, che si attua su cibi che cuociano a stufare. Si aggiunge dello zucchero o del miele
alla preparazione e si continua la cottura a lungo ed a fuoco lento.
Il caramello si scioglie con i succhi
generati dal cibo e diviene salsa, con cui si avrà cura di spennellare
la superficie della preparazione prima di servire. Questo produce una
superficie più liscia, setosa e lucida. Tra i piatti più noti ricordiamo le
carni in agrodolce, specie di maiale
e di pollo, le carote
caramellate e alcune verdure in agrodolce: zucchine,
cipolline,
rape.
Alcune antiche ricette con la selvaggina di derivazione medioevale, sono state
recentemente riscoperte e spesso usano una commistione di dolce e salato che
talvolta vede l'uso della caramellatura. Possono essere stufate, arrostite o in crosta.
Caramello di sintesi
Il caramello di sintesi, anche noto
come E 150 nella classificazione internazionale, è un prodotto utilizzato come
colorante e aromatizzante.
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